

Asteroid City, l’immaginario di Wes Anderson torna al cinema
È uscito al cinema il nuovo film di Wes Anderson, Asteroid City, con un cast stellare. Ecco cosa ne pensiamo. A due anno dall’uscita del suo ultimo film, The French Dispatch, il regista visionario Wes Anderson torna al cinema con Asteroid City, un ritratto dell’umanità fatta come sempre nel suo riconoscibile mood. Con un cast […]
di Ilaria Scognamiglio / 01.10.2023
È uscito al cinema il nuovo film di Wes Anderson, Asteroid City, con un cast stellare. Ecco cosa ne pensiamo.
A due anno dall’uscita del suo ultimo film, The French Dispatch, il regista visionario Wes Anderson torna al cinema con Asteroid City, un ritratto dell’umanità fatta come sempre nel suo riconoscibile mood.
Con un cast stellare, composto da Jason Schwartzman, Scarlett Johansson, Tom Hanks, Jeffrey Wright, Tilda Swinton, Bryan Cranston, Edward Norton, Adrien Brody, Liev Schreiber, Steve Carrell e tanti altri. Scopriamo insieme se vale la pena andarlo a vedere al cinema.
La trama di Asteroid City
Il nuovo film di Wes Anderson, il suo undicesimo, è ambientato nel 1955, in una cittadina chiamata Asteroid City.
Qui, in questa città sperduta nel deserto, si tiene una convention astronomica chiamata Junior Starzgager, piena di scienziati, studenti e le rispettive famiglie.
Le loro esistenze si sovrapporranno in maniera inattesa, anche perché quando assistono a un incontro riavvicinato con un’entità aliena, l’esercito americano decide di confinarli in quarantena.
Tutta la meravigliosa carrellata di personaggi che il regista presenta allo spettatore è bloccata, per cui volenti o nolenti cominceranno a interagire tra loro discutendo di vari temi.
È così che inizieranno bizzarre riflessioni sulla vita, sull’intera esistenza, inclusa la religione e il senso dell’essere umano sulla Terra.
La recensione del film di Wes Anderson
Per noi appassionati della cinematografia di Wes Anderson, Asteroid City è l’ennesima conferma di come lo stile del regista si dichiara sempre più originale.
Chi conosce bene il suo modo di fare cinema, non si aspetta di certo un dramma, o una commedia emozionante ambientata in un mondo realistico.
Infatti, Asteroid City non è nulla di tutto questo, risultando uno dei prodotti riconoscibili del regista, con le stesse caratteristiche che tanto piacciono al suo pubblico: la simmetria nelle inquadrature, personaggi bizzarri, dialoghi no sense e una narrazione non lineare.
Presentato inizialmente come un documentario televisivo sulla realizzazione di un’opera teatrale, Asteroid City si sposta tra diverse realtà abilmente, anche in modo divertente, nonostante a molti il suo messaggio possa non sembrare chiaro.
Sono molti i temi toccati durante la narrazione: l’isolamento, l’essere umano, l’instabilità, il perdersi per poi ritrovarsi.
Una commedia all’interno di uno spettacolo televisivo, che si trova all’interno di un film e che si apre in bianco e nero, con il conduttore dello spettacolo (Bryan Cranston) che introduce la commedia di Earp. Earp stabilisce quindi la messa in scena del suo dramma Asteroid City.
Wes Anderson decide di strutturare così il suo nuovo lavoro, una cornice che interseca altre cornici, per parlare poi in fondo dell’essere umano in diverse sfaccettature.
Immagini accattivanti, interpretazioni vivaci e come sempre al limite dell’assurdo, unite alle folgoranti palette di colori pastello scelte, fanno si che il nuovo film di Wes Anderson sia un prodotto dalla sensuale armonia.
I suoi personaggi immaginari e imperfetti che colloca nella commedia che deve essere messa in scena sono oppressi, insicuri del loro posto o del loro futuro.
Un film profondo, che racconta emozioni a suo modo, in particolare il dolore e come noi umani cerchiamo di elaborarlo, ognuno a suo modo.
Forse non tutti apprezzeranno questo suo nuovo film, ma Wes Anderson ancora una volta ha dimostrato come i film non devono seguire per forza delle regole prestabilite, ma essere originali, unici per raccontare allo stesso modo tutte le sfaccettature dell’umanità.